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BIO

Il progetto DISCOVERLAND nasce da liberi incontri musico-amicali tra Pier Cortese e Roberto Angelini, due musicisti cantautori, girovaghi già da molti palchi e con all'attivo diversi dischi e collaborazioni.
L'idea è quella di riscoprire e vedere da un'altra prospettiva pezzi importanti di musicisti e cantautori italiani e stranieri riutilizzati come materia prima di nuovi esperimenti musicali.
Il concerto è un mash up di canzoni dove voci, chitarra, steel guitar, iPhone ed elettronica si intrecciano suonando un colore musicale completamente nuovo.
Senza mai togliere spazio all'improvvisazione l'esibizione si arricchisce di momenti acustci emozionanti.

pierBob
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DISCOVERLAND, l'album

Prodotto e arrangiato da Pier Cortese e Roberto Angelini
Registrato da Matteo Spinazzé @ Gas Vintage Studios
Mixato da Matteo Spinazzé e Pier Cortese (e Cica Bú) @ Gas Vintage Studios
Masterizzato da Geoff Pesche @ Abbey Road Studios, Londra
Produzione esecutiva Leo Pari per Gas Vintage Records
Roberto Angelini: voce, chitarra acustica, elettrica, lapsteel, weissemborn, groovebob, vocoder, percussioni
Pier Cortese: voce, chitarra acustica, prophet, iPad, vocoder, piano, loopier, banjo
Daniele "ilmafio" Tortora: dubmaster
Copertina: Gianluca Maruotti
Logo e layout: kwaaui.com | Alessio Morglia
  • BLADE RUNNER (END TITLES) - Vangelis - Polydor
  • VIA CON ME - Paolo Conte - RCA Musica / Dusca
  • MONNA LISA - Ivan Graziani - Universale Edizioni Musicali
  • I'M ON FIRE - Bruce Springsteen - Columbia Records
  • JOGA - Bjork - One Little Indian
  • A GET UP, STAND UP - Bob Marley, Peter Tosh - Tuff Gong Records / Island Records
  • I FEEL GOOD - James Brown - King records
  • SFIORIVANO LE VIOLE - Rino Gaetano - It
  • WONDERWALL - Noel Gallagher - Creation Records
  • LA GUERRA DI PIERO - Fabrizio De André - Karim
  • KEN IL GUERRIERO - L. Macchiarella, C.Maioli - Coniglio Editore
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DiscoveRACCONTOland

per Discoverland

E improvvisamente perdemmo gli orologi. Facemmo tardi a cena, ma non era l'ora di mettersi a tavola. Ricordo bene che mi distesi, nervi compresi, poi di colpo sembrò normale che da lontano una specie di Godzilla tossisse fiamme verso la ruota panoramica del LunaPark chiuso e abbandonato, che per noi da piccoli si chiamava LunEur e ci andavamo col cuore a mille. Lasciamo gli appuntamenti agl'altri ed entriamo. L'aria intorno è quasi sabbiosa, di un verdaccio malva incline al fango, un monocolore virato seppia carico di tempo disponibile. E improvvisamente perdiamo gli orologi. Con me c'è Faber incazzato nero, ma non so perché. Giusto il tempo di varcare la soglia e mi ritrovo da solo, mentre lui invece fuma in biglietteria e vende al miglior offerente la vera storia di una Nana islandese che canta da Dio e fa Joga da Mondo Convenienza tutti i pomeriggi e mica da sola, nooo, fa Joga col più forte .. col Re della Convenienza. “Vieni via con me!” si sente urlare da dietro il Tagadà carico di ruggine, allungo il collo e con due passi in più lo vedo: è il figlio di Buckley padre, che incita Paolo Conte a schiodare dal seggiolino di un pianoforte da concerto, un pianoforte a coda lunga, nero, col suono avuto dal mistero. “Ma che stai a dì” je fa Paolo Conte, “Er pezzo è mio, quindi viè qua te!” .. ma gli artisti so impuniti si sa e i due alla fine si incontrano a metà strada ed esattamente fra loro due, fermo nel mezzo, lì guarda in cagnesco morbido, Rino, il cane di Gaetano, mezzo bastonato e offeso da un cono di luce prepotente che da lontano sembrava un riflettore, ma invece da vicino è semplicemente il fascio generoso del sole estivo calabrese. Giuro. E improvvisamente perdiamo gli orologi. Non era l'ora di mettersi a tavola, ricordo bene che mi distesi, nervi compresi, ma ora sto squagliato, spalmato ai piedi del cane, sotto il sole troppo generoso di Calabria apparso all'Eur. "Get up Stend up" mi urla nelle orecchie un veggente rasta che legge il passato in una palla di vetro: "Stàmio a parla der 1976, stamme dietro -mi dice- nun te perde e ascorta. Esce un 45 giri, lato A: Mio fratello è figlio unico. Lato B: Sfiorivano le viole. Ma nun poi capì, dopo quarche giorno lo fanno sparì, fanno sparì le viole e ce métteno Berta filava", "Nooo" -je faccio io - "E me pare pure chiaro (dice lui), se sa, ma fra le viole che sfiorìscheno e una certa Berta che te se fila, te chi te tenghi?".

Io mi alzo sulle mie quattro zampe e mentre sto per baciare in bocca l'indovino rasta Bob, lui diventa Ben e mi chiede perché sto lì alle Haway con la Gioconda di Donatello sotto al braccio e uno che m'aspetta in moto col giubbotto di pelle e gli occhiali rossi. "Donatello tu nonna, Ben" je faccio "la Gioconda è de Leonardo, uno dei pochi a poté passa dar Mila all'Inte come si gniente fosse, senza combinà un cazzo né dé qua né dé là, ma parecchio rispettato comunque e nun se sa perché, praticamente un Genio! E la Gioconda la stàmio a riportà a casa, io e st'amico mio, che lui la conosceva bene e che a dì er vero paresse che se chiamasse Lisa e che era na regazzetta semprice, poi l'hanno convinta de esse francese e mo parla co la ere moscia che pare un trans". E improvvisamente perdiamo gli orologi, ma a tutto c'è rimedio, perché mentre Ben torna Bob e Caetano Veloso suona un pezzone dei Beatles che si chiama Wonderwall, io Mi sento bene, e quando ti senti bene Ti senti Dio, e tutto viaggia intorno ad una "o", in più o in meno, fateci caso è semplice, basta poco. "I feel good" dice Bruce a McCartney mentre entrano in discoteca che si è fatta sera e tutt'intorno ecco già le luci gialle del LunaPark. "I'm on fire" risponde Paul a Springsteen, e poi a dividerli poco dopo è la quarta sezione della squadra mobile (Narcotici e buon costume). Il giallo livido della sera ci sorprende tutti, mentre la Nana islandese che canta da Dio apre il bancone dello Zio, il famoso tiro ai barattoli col fuciletto "du tiri cento lire e poi ce penso io" lo chiamano da queste parti ed è da queste parti che appare lo spietato: Papero col fucile. Nessuno sa chi cazzo sia veramente e da dove venga, ma si piazza sotto al bancone dello Zio della Nana islandese che canta da Dio e sembra raccogliersi in preghiera. Le giostre si fermano, si immobilizza tutto di colpo, paralisi straordinaria dei muscoli, sciopero generale dei tendini, dei drappeggi e delle lampadinette, anche il fumo della 124esima sigaretta di Faber si stampa dell'aria gialla come gelatina di limone. Si sparge la voce muta che il Papero col fucile sia un pazzo omicida dei Paesi Bassi, perdiamo gli orologi, solo James Brown conserva il suo Rolex al polso, guarda l'ora, capisce tutto .. passa da dietro il bancone dello Zio della Nana e riappare a quattro zampe, vicino al papero. James è un agente segreto a tre cifre (e questo lo sappiamo tutti da un pezzo), ha studiato criminologia e con un certo sorriso applica il residuo fisso del suo esame preferito: Psicologia comportamentale del Serial Killer in fase mistico-depressiva enfatizzata dalle lucette del parco giochi. "Fratello Papero, la vita te soride, devi da esse felice, qui hanno tutti perso l'oriloggio, ma io no, te regalo er mio, io lo so chi sei, tu me devi da soride e io te regalo l'oriloggio mio!". "Io, caro parruccone mio, comincio a ride solo dopo avé fatto fori a schioppettate quei dù pupazzi messi a séde là sopra sui scaffali de lo Zio de la Nana, quei due là, li vedi?.. quello mezzo indiano cor cappello inchiodato in testa e quall'antro co la barba tipo Gesu de Nazaret da quasi morto. Ecco, siccome c'ha già 33 anni sonati, me pare er caso de falla finita e così je do na mano".. "No fermate fratello papero!" Je dice er parruccone "Nun devi buttà via l'anima delimortaccitua così pe gnente, quarda me, guarda mee, guarda meee, GUARDA MEEEE!.. I FEEL GOOD .. I FEEL GOOD .. I FEEL GOOD .. e a sto punto er papero apre l'occhi e je spara: "ME TOO" je risponne. "A Nana, me devi dà 50 lire de resto, che ho tirato na botta sola".

È così che un agente segreto a tre cifre, sacrificandosi, salva il santo col cappello inchiodato in testa e una specie di gesù inutilmente alto. E forse è questo il motivo per cui Faber all'inizio de sta storia era incazzato nero. Non lo so. Abbiamo perso gli orologi, ma a tutto c'è rimedio e diventa chiaro a tutti, con stupore, quando tutti gli orologi ci vengono restituiti, dall'unico a cui affideremmo le chiavi di casa senza indugio - Ken Shiro - che perentoriamente pronuncia: "Voi pensate di averlo già fatto, ma è solo da questo momento che inizierete a sognare veramente, tutti, perché solo da questo momento, avvolti dalla notte, brilleranno per voi nel cielo livido di Discoverland, le sette stelle di Hokuto".

Pino Marino

nota:
• Il LunEur è stato un luna park di Roma. Era un parco di divertimento di tipo meccanico ed era il più antico d'Italia. La sua realizzazione in forma stabile risale al 1953. Prende il nome dal quartiere dell'EUR dove è collocato. Dal 20 aprile 2008 il parco è chiuso. L' EUR s.p.a. ha dichiarato che la chiusura è stata decisa dal prefetto per garantire la messa in sicurezza della zona.

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